Pronto Presidente al telefono con Matteo Cortellazzi

Pronto Presidente al telefono con Matteo Cortellazzi

Pronto Presidente al telefono con Matteo Cortellazzi

Al telefono con Matteo Cortelazzi; sede N° 6 di Casalmaggiore Carp Fever Team. Lombardia.

Agostino.

Pronto Matteo, iniziamo con te la nuova serie della rubrica “pronto Presidente” cosa ne pensi?

Matteo.

Beh, cosa dire, sono veramente onorato, di poter riaprire questa bella rubrica che negli anni ha dato visibilità al lavoro delle sedi periferiche, nelle varie parti d’Italia, quindi sono pronto Agostino, chiedimi pure tutto ciò che vuoi.

Agostino.

Sei responsabile di una delle prime sedi iscritte, la Nr. 6, presentati. Come mai questa voglia di associazione?

Matteo.

Sono Cortelazzi Matteo presidente ormai per il 21° anno consecutivo di una sede, la n°6 di Casalmaggiore in provincia di Cremona, che ormai, visto gli anni di vita, infatti è nata nel 1995, penso si possa considerare storica.

Questa è sicuramente una gran gioia per me; aver tenuto unito un gruppo di ragazzi, una media di 40 ogni anno, in un progetto strettamente legato alla salvaguardia del pescato e al rispetto della natura.

Naturalmente, in tutti questi anni ci sono stati alti e bassi, ma la voglia di continuare per il bene dei nostri territori, mi ha dato sempre nuova linfa.

Ritengo, che al giorno d’oggi, vista la nostra politica “distratta” verso altri interessi, il mondo dell’associazionismo è di fondamentale importanza sia per la divulgazione della nostra disciplina, sia per un discorso strettamente legato alla tutela del territorio.

Tra i risultati ottenuti, l’ingresso in commissione pesca provinciale, dove ho ottenuto il progetto tutela carpa e la pesca notturna in tutti i bacini idrici Cremonesi.

Agostino.

Oltre a questo, hai fatto parte del direttivo nazionale con alcune deleghe. Quale delle posizioni in cui si pone CFI nel contesto della pesca e del carpfishing nello specifico è quella che ti ha maggiormente colpito?

Matteo.

Naturalmente, entrare a fare parte del consiglio direttivo nazionale di C.F.I., per me è stato il coronamento di un sogno, l’essere arrivato al traguardo di una lunga corsa, piena di ostacoli ma talmente bella da non farmi mai sentire la stanchezza.

Una delle mie deleghe, quella alla lotta al bracconaggio, mi porta per forza di cose, a porre l’attenzione su ciò che C.F.I. sta facendo in materia, negli ultimi anni.

Le nostre guardie G.I.V., volontari che a discapito della propria vita familiare, impegnano ore per contrastare una piaga, che sembra non interessare i nostri politici, i quali in un colpo solo hanno spazzato via, guardie provinciali e Corpo Forestale dello Stato.

Ritengo anche molto importante, il giro di vite, che C.F.I. a dato a favore della pesca, in acque libere, cercando di inculcare nelle nuove leve, l’importanza di salvaguardare, il nostro patrimonio ittico fluviale e lacustre.

Agostino.

Da buon veterano se tu dovessi dare delle indicazioni ad un carpista che intendesse aprire una sede, cosa diresti?

Matteo.

Ritengo, che come già detto precedentemente, la presenza di sedi sul territorio, sia fondamentale e ciò si evince dai risultati ottenuti nei vari comuni, province e regioni, vedi il progetto tutela carpa e la gestione di acque pubbliche.

Il mio consiglio, a chi volesse aprire una sede nella propria zona, è uno solo, andare a vedere ciò che al contrario di quanto, in tanti vogliano far credere, Carpfishing Italia ha ottenuto in questi anni.

È stato necessario solo l’impegno di persone, che dedicano alcune ore della propria vita alla nostra disciplina, senza guardare al proprio orticello ma pensando alle generazioni future quelle dei nostri figli.

Agostino.

Ultimamente mi hai seguito in alcune conferenze, mi piacerebbe conoscere la tua opinione sulle posizioni che ho preso in ambito alle problematiche calde del momento: bracconaggio, alloctoni.

Matteo.

Concordo pienamente con i tuoi punti di vista, tanto è vero che sono gli stessi che porto in commissione pesca a Cremona, ma in un caso, durante un dibattito con il presidente F.I.P.S.A.S, ti ho visto molto indispettito, arrabbiato, ed è in quel momento, che ho capito chi veramente, le cose le dice perché crede in ciò che fa, senza secondi fini, senza interesse alcuno.

Questo è sicuramente l’atteggiamento che tutti noi ti chiediamo come presidente, avremo molte meno tessere di qualche altra realtà, ma sicuramente i tuoi berretti verdi andranno sempre con la visiera alta.

Agostino.

Come hai motivato i tuoi ragazzi affinché ti seguissero nell’avventura CFI?

Matteo.

Come ben sai, all’interno di qualsiasi gruppo c’è chi fa e chi aspetta che gli altri facciano, ed il mio sicuramente fa parte di questi, ma negli anni ho cercato sempre di mantenere un gruppo di persone fidate al mio fianco, che mi aiutasse a raggiungere determinati risultati.

Negli ultimi anni il fenomeno bracconaggio, molto sentito dalle mie parti, in un certo qual senso, ha reso il gruppo più coeso, in quanto in tanti, si sono sentiti defraudati dei propri territori ed hanno cominciato a credere molto più nella causa.

La mia ricetta, per tenere i miei ragazzi uniti è semplice: informarli spesso su come si muove la nostra associazione e dei risultati ottenuti, con chiarezza, senza promettere miracoli ma dimostrando loro che qualcuno sta lavorando, per il loro futuro.

Ultimo, ma non per importanza, il nostro Meeting Valcavallina benefico di Endine che negli ultimi anni sta dando lustro alla nostra sede, fungendo da collante tra i miei e i ragazzi di altre sedi italiane.

Agostino.

So che avete contatti con le amministrazioni, come ritieni la svolta data a CFI ad essere più “politica”.

Matteo.

C.F.I. non può esimersi da un legame con la politica!

Penso che il futuro della nostra disciplina, sia legato solo a due fattori: la lotta al bracconaggio, che potrà essere debellato solo con l’introduzione di nuove sanzioni amministrative e penali e ancora più importante, secondo il mio punto di vista, la gestione di acque pubbliche, da parte delle nostre sedi.

Agostino.

A tuo parere le acque delle tue zone di cosa abbisognano maggiormente, visto che sono in una zona calda sul fronte bracconaggio?

Matteo.

Di controllo. Siamo bersagliati, ogni giorno, da pescatori di frodo, i quali nelle ore di riposo rubano barche e motori.

Inoltre, abbiamo bisogno di collaborazione da parte delle forze dell’ordine, senza le quali il servizio di ronda notturna, non ha motivo di esistere.

Di questi giorni la notizia che le nostre guardie G.I.V.  di Monticelli Pc, in collaborazione con polizia provinciale e altre associazioni hanno cominciato ad operare in un unico gruppo antibracconaggio. 

Questa può essere la strada giusta.

Agostino.

Hai seguito da vicino l’organizzazione delle ultime due finali del nostro Trofeo CFI sul grande Fiume Po.  Come vedi questa manifestazione?

Matteo.

La finale del trofeo C.F.I., nel “mio” Grande Fiume, è stata sempre un sogno, ma sai a volte i sogni sono difficili da realizzare. Purtroppo, davanti a madre natura non si può andare e la piena disastrosa dell’anno scorso ce ne ha dato la prova.

Quest’anno abbiamo provato a ripeterla e le condizioni del fiume erano dalla nostra parte, ma il male era un altro e ben più grave, la mancanza di pesce, figlia proprio di quello scempio che le nostre amministrazioni stanno a guardare. 

Rimangono però le facce dei nostri ragazzi, fiere, orgogliose …Come vedo questa manifestazione? Fantastica!

Agostino.

Grazie Matteo, spero di rivederti lungo le rive del Re.

Matteo.

Grazie a te Presidente, il Grande Fiume sarà li ad aspettarci.

Pronto Presidente al telefono con Matteo Cortellazzi

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