Il lavoro continua
La nostra associazione, consapevole dell’importanza di non abbassare mai la guardia, continua con un lavoro tenace e risolutivo rivolto a proposte ed incontri che abbracciano a 360° il mondo della pesca. Perché non si ottengono consensi e approvazioni di progetti, partecipazioni a tavoli di lavoro con le amministrazioni e con altre associazioni per caso.
Troppi sono gli anni nei quali CFI ha dimostrato la propria determinazione e ottenuto successi perché qualcuno si possa permettere di pensare che tutto sia frutto di un qualsiasi incastro stellare. Ma allora di chi è il merito di tutto ciò? Degli iscritti? Dei responsabili di sede? Del direttivo? Degli sponsor? Delle riviste che ci ospitano? Per dei risultati così grandi è giusto che ognuno si prenda la sua parte di gloria. Tutto avviene grazie a quella gente che sta dando il massimo che crede in quello che CFI sta facendo e che ha fatto e che vuole con determinazione che si continui a farlo.
Tutti in unione, rivolti verso i nostri obiettivi, senza mai perderli di vista e con sempre più ardore nel perseguirli. Ecco perché i risultati non arrivano per caso ! Dell’ultima ora un importante esito in provincia di Matera, ottenuto dai nostri iscritti, che dimostra come il lavoro ben impostato e saggiamente sviluppato abbia portato all’apertura delle amministrazioni su acque inserite addirittura in un Parco Riserva Regionale, bravi ragazzi! Approvato un regolamento che disciplina la tecnica del carpfishing in terra Lucana e precisamente nella riserva regionale del Lago San Giuliano. Alcuni punti inseriti nella normativa:
- Il carpista potra posare la tenda e pescare in deroga nelle ore notturne
- Consentito l’uso di tre canne e obbligatoria la dotazione di materassino
- Nelle zone delimitate per la pesca del carpfishing la pesca a traino e quella professionale è vietata per una fascia di 100 metri
- Si istituisce un tesserino segna catture per costituire una banca dati ai fini conoscitivi.
- È vietato tagliare il giunco o cannucce per creare postazioi diverse da quelle autorizzate dall’amministrazione.
E dalla Basilicata al Veneto. Continuano gli incontri in provincia di Rovigo per la stesura definitiva del nuovo regolamento ittico. Un primo documento di massima è stato preparato, si è lavorato sul testo presentato congiuntamente dal gruppo di associazioni, CFI, FIPSAS, ARCIPESCA, ENALPESCA,ANUU, BASS ecc. Il testo racchiude il parere favorevole dell’Amministrazione provinciale e dei pescatori di mestiere e ad oggi ancora si sta lavorando per definire le ultime norme. Tanti i punti su cui si raggiunto un accordo , eccone alcuni:
- Uso di quattro canne in zona ciprinicola e di cinque in quella salmastra
- Vietato l’uso della vangaiola e delle corde armate.
- Ridotta la misura massima di insieme di bertovelli a 100 mt e portata a 200 la distanza tra un insieme ed un altro e il tramaglio max 50 mt e non può superare in opera la metà di un corso d’acqua
- Vietato l’uso di vasche di raccolta galleggianti con esclusione di quelle espressamente autorizzate dalla provincia
- Consentito l’uso di della barca per lo spinning da barca e la pesca in movimento con l’uso del BELLY BOAT
- Misura minima carpa 35 cm, tinca 30 cm
Possibilità di istituire ZONE TROFEO con misura max per la carpa
- Nei laghetti e bacini per pesca sportiva è consentita l’immissione di pesce proveniente solo da allevamenti autorizzati
Carpfishing Italia, il volontariato del fare.
Il Presidente Nazionale
Agostino Zurma