Regolamenti Ittici Rovigo e Venezia

Regolamenti Ittici Rovigo e Venezia

Regolamenti Ittici Rovigo e Venezia

In una precedente comunicazione vi avevo informato che le provincie Venete di Rovigo e Venezia, erano incorse in alcune cocenti problematiche relativamente al rapporto tra i regolamenti ittici provinciali e la pesca di mestiere. A seguito della corrispondenza intercorsa tra CFI, le DPE, di cui appunto siete stati ragguagliati, con le amministrazioni sono stati indetti degli incontri di confronto e dibattito. Al tavolo di lavoro dove, con i rappresentanti le associazioni firmatarie della richiesta, era presente l’assessore della provincia di Venezia, si è discusso del fenomeno che implicava il prelevamento delle specie protette in zone no kill. Bene, il dott. Canali e il dott. Cherubini hanno condiviso e accettato le richieste fatte loro dal mondo della pesca e delle Associazioni, infatti. nel regolamento verrà inserita la norma che vieterà, anche alla pesca professionale, di trattenere le specie oggetto di tutela. Un ringraziamento all’ amministrazione per avere accolto l’istanza con questa loro presa di posizione e una dimostrazione che se si opera con unità d’ intenti i risultati si ottengono.

A pochi giorni di distanza su Rovigo, vi è stata da parte dei Consorzi dei Pescatori di Mestiere Polesani, la richiesta di togliere, dal regolamento ittico vigente, il progetto tutela carpa fresco di approvazione, novembre 2013. Ricordo che tale norma prevedeva l’obbligo di rilascio di tutti i pesci con dimensione superiore a 60 cm. Le motivazioni che li hanno indotti verso una simile richiesta sono facilmente intuibili. Sono stato invitato, come Presidente di CFI, con altre associazioni di pescatori sportivi presenti nel territorio Polesano e i consorzi dei pescatori di mestiere, oltre alle rappresentanze provinciali, tra cui la Presidente Virgili , e alle componenti scientifiche ad una riunione per discutere della cosa. Numerosi gli interventi, da parte dei presenti, con motivazioni facilmente immaginabile di contenuti diversi.

Ad avvalorare maggiormente l’importanza della norma restrittiva a tutela della carpa ho esibito anche un documento tecnico a firma di un biologo. Alla fine la Provincia ha deciso di mantenere l’aumento della misura minima per la carpa da 30 a 35 cm ma di togliere la misura massima acconsentendo alla richiesta delle attività professionali. Un aspetto positivo si può comunque leggere da quanto avvenuto, si è aperto un canale di dialogo tra pesca sportivi e pescatori di mestiere che dovrebbe portare ad una individuazione di zone da adibire al no kill e a tutela del ciprinide e forse, spero, a qualcosa di più importante.

A breve ci si incontrerà per stabilire quali parti del territorio polesano potranno essere considerate in tal senso, speranzoso nel fatto che le attività professionali inizino a valutare il territorio come un’entità da salvaguardare.

È stato mantenuto il divieto per la pesca di mestiere di esercitare in tutte le acque secondarie della provincia e nel periodo notturno nella zona B. Si sono mantenute anche le misure riduttive sulla lunghezza delle reti e si diminuirà la misura massima di altre.

Il Presidente Nazionale

Agostino Zurma

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